Il Caso Lo Porto a Il Rovescio del Diritto (Radio Radicale)
A Radio Radicale, l'Avvocato Giandomenico Caiazza intervista l'Avvocato Luciano Faraon ed il Generale Piero Laporta, dell'Associazione Internazionale Vittime degli Errori Giudiziari, sui lati più oscuri della estradizione del cittadino Italiano Giuseppe Lo Porto.
Lo Porto: il TAR Lazio Conferma l'Annullamento dell'Estradizione
A. I. V. E. G.
Associazione Internazionale Vittime degli Errori Giudiziari
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Oggetto: GIUSEPPE LO PORTO cittadino italiano nato in Libia il 15.7.1933
Il T.A.R. per il Lazio, confermando due ordinanze precedenti, ha disposto la sospensione del decreto dì estradizione del sig. Lo Porto Giuseppe: decreto emesso nei confronti del cittadino americano Giuseppe Lo Porto che però dal 12.5.2006 ha riacquistato la cittadinanza italiana.
Giuseppe Lo Porto è persona che ha compiuto 79 anni nel mese di luglio; è stato salvato in extremis, quanto è rientrato in Italia, da un brutto tumore alla prostata ed è portatore di pacemaker; ora si trova detenuto nelle carceri degli Stati Uniti pur essendo innocente ed estraneo alle accuse di molestie sessuali nei confronti della figlia dell’ex coniuge che lui aveva adottato.
Questo decreto del TAR Lazio pone non pochi problemi di diritto internazionale in quanto il Ministero di Giustizia si trova ora a dover agire in ottemperanza a tale provvedimento per far rientrare in Italia Giuseppe Lo Porto.
Si trasmette in allegato copia dell’ordinanza e copia del ricorso al TAR Lazio sez. 1^ dal quale si può meglio comprendere il dramma sottostante.
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L'altra faccia dell'America
Dopo il matrimonio e successivo divorzio da una cittadina americana, l'unico bene che mi è rimasto è la salute e, nonostante i miei settanta anni, la voglia di vivere.
Nel giro di ventiquattro ore, trascorse in carcere, sono passato dal successo al disastro più totale.
Questo libro non è un mezzo per conseguire vendetta, ma è un semplice desiderio di fare chiarezza sul "mito americano".
Dato che più invecchio, meno desidero scendere a compromessi ho voluto far sentire anche la mia voce. E ho voluto gridare quella che per me è la verità non soltanto raccontando la mia storia, ma anche con altre considerazioni che non possono essere considerate superficiali perché frutto di quasi cinquant'anni di stretti rapporti con la società americana.
Il libro è una "finestra sul cortile americano".
I Grandi Gialli di Stop: Serial Killer
Sentivo le voci nella mia testa, per questo le ammazzavo
Le vittime erano anziane. In galera ci sono degli innocenti?
Carcere di Augusta, sala colloqui, il 10 maggio del 2008. L’uomo con il cappellino racconta al suo avvocato Luciano Faraon una scia di omicidi commessi in Puglia tra il 1994 e il 1997. E' da due anni che ha deciso di ammettere tutto. La prima volta l’ha fatto con il magistrate milanese Alberto Nobili. Ma non ha confessato solo i quattro delitti per cui ha preso l'ergastolo. No, di delitti ne ha confessati molti di più. «Tutta colpa dell’alcol», dice. Dell’alcol, dell’infanzia passata a subire sevizie dal padre, dell’imam che lo torturava, della madre che lo lasciava solo. E poi delle botte, delle percosse subite da piccolo.
La Stampa: Italiani in Carcere all’Estero
Italiani in Carcere all’Estero
Più di tremila dietro le sbarre
Alcuni passati in giudicato e altri non ancora processati, condannati nei fatti. Il ruolo della Farnesina per garantire l’assistenza e il rispetto dei diritti.